Come è cambiato il mio modo di approcciarmi ai piccoli in questi dodici anni?
Sono cambiati i bambini, le loro famiglie, io stessa.
Così, inevitabilmente, è cambiato anche il modo in cui trasmettere la fede.
Il primo gruppo aveva bambini con famiglie che portavano i propri figli a Messa, conoscevano cosa fosse un segno di croce. Famiglie, relativamente, serene. C’era il bambino vivace, un po’ facile a distrarsi, quello un po’ svogliato, quindi la mia catechesi puntava su giochi, sull’invogliare ad approfondire le conoscenze religiose.
Il secondo gruppo iniziava a presentare bambini con atteggiamenti un po’ più problematici e famiglie più “prese” da mille impegni, divorzi in aumento e Messe un po’ meno partecipate. Puntavo ancora sul gioco, ma ho aggiunto la manualità, il creare per gli altri, rimanendo comunque fedeli alla catechesi che prevede l’insegnamento dei 10 comandamenti, delle beatitudini, dei quattro vangeli e così via.
Questo terzo gruppo ha richiesto un cambiamento radicale.
Il gruppo è composto da due realtà ben diverse: italiani e sudamericani.
Le famiglie lottano con una quotidianità fatta di corse, rinunce, incertezze e spesso malattie.
L’appuntamento con la Messa è sparito e così pure le conoscenze di base; segno di croce, preghiere.
I bambini sono stanchi, frastornati.
Rassegnati ad essere “riempiti” di qualcos’altro che non interessa e che, per loro, non ha alcun significato.
Così ho iniziato, in terza elementare, con l’insegnare il rispetto, il salutare, il ringraziare. Prima nel gruppo e poi in Chiesa. Le parabole del buon pastore e della moneta perduta, apprese tramite la manualità, il costruire.
L’anno dopo ho scelto la strada del lapbook, per avvicinarli al sacramento della Comunione. Ognuno aveva una busta, in cui mettevo, di volta in volta, il materiale e loro dovevano capire cosa farne, scoprire, interrogarsi. Io ero a disposizione per i chiarimenti.
Quest’anno la lettura dei Vangeli. Con le altre catechiste abbiamo deciso di far leggere tutto il Vangelo secondo Marco, tralasciando gli altri, in modo da far comprendere il racconto nel suo insieme.
Ho pensato di fornire loro la metodologia per affrontare la Parola di Dio e così la lezione inizia con l’accensione di una candela che viene passata di bambino in bambino, ripetendo “Luce per i miei passi è la Tua Parola o Signore”. Questo porta il silenzio assoluto, in cui leggo un paio di capitoli. Poi metto una musica rilassante e i bambini fanno, da soli, un’analisi personale.
Nei primi otto capitoli hanno usato il metodo del Vangelo a colori, ora stanno iniziando il metodo induttivo (prossimamente scriverò qualcosa in merito, perché mi sembrano degli approcci validi e non solo per i bambini).
Alla fine possono scrivere le loro domande su un foglietto e terminano con un pensiero di gratitudine che annotano sul loro quaderno.
La lezione successiva inizia con le risposte e alcune brevissime considerazioni, o curiosità, (tratte da Vangelo secondo Marco – Il vangelo dei Catecumeni – Elledici) che incollano sui loro vangeli.
Esempio:
Quindi il mio incontro è così suddiviso:
15 minuti in Chiesa per una preghiera;
10 minuti risposta domande;
10 minuti lettura capitoli;
20 minuti riflessione personale.
I bambini sono contenti di questa “tranquillità”. Non guardano più l’orologio, hanno imparato a stare in silenzio (ottimo anche per quando sono in Chiesa!!!) e dicono che il tempo vola.
Non resterà loro la conoscenza mnemonica dei 10 comandamenti, delle beatitudini, però, spero, resterà loro un’immagine positiva di una religione che ti chiede di guardarti dentro, di cercare l’amore di Dio in ciò che sei, che ti offre dei punti di riferimento, delle risposte e la libertà di scegliere.
Con 24 ore all’anno, di più non saprei fare …
La fede è un affidarsi a Dio che vince l’angoscia: non è un bagaglio di nozioni che esige un faticoso indottrinamento, è il bene più grande e liberante per l’uomo.
(Carlo Maria Martini)
Buona giornata.
PS.: Il cammino prevede anche momenti più “MOVIMENTATI”, come il piccolo spettacolo che stiamo preparando, ma questa è un’altra storia …